DECALOGO

 

10 REGOLE PER UN VIVERE PIU' SANO

NELLE NOSTRA ABITAZIONEI

 

 



1.  Attenzione ai collanti, alle finiture e alle vernicii prodotti dell’industria chimica che si usano in edilizia e nell’arredamento sono, generalmente, dannosi (vedi Rassegna Stampa – Rivista Salutare – Inquinamento Domestico e Bioedilizia).

I mobili di una famosa catena di arredamento svedese, per esempio, costano poco, sono di buon design, ma purtroppo sono fatti in truciolare, materiale che emette per lunghi anni aldeide formica: composto chimico altamente tossico. Gli intonaci e le pitture murali sarebbe buona cosa fossero a base di calce perché i prodotti chimici hanno generalmente strutture ad anello aperto, quindi labili e, col tempo, tali strutture cambiano  rilasciando particelle e molecole che, se respirate possono essere cancerogene.

Se decidiamo di rivestire di parquet il pavimento di casa, dobbiamo pretendere che venga posato senza collanti, in quanto estremamente tossici. Anche i rivestimenti murali in ceramica facciamoli posare in opera con la cara e vecchia malta evitando i collanti bi-componenti ed altri ritrovati che accelerano si il lavoro, ma che rischiamo di pagarli per molti anni in termini di emissioni nocive e quindi, di salute.

Accertiamoci infine, nei limiti del possibile, che gli oggetti, i materiali e i trattamenti che facciamo entrare in casa nostra siano naturali, cercando di lasciare meno spazio possibile alla chimica.

Un’ultima cosa: se la credenza, o il tavolo li acquistiamo in legno massello e con finiture naturali, ma se provengono, ad esempio, dall’Indonesia e per il loro trasporto ci sono occorsi giorni e giorni di navigazione, con tonnellate di gasolio bruciate durante il viaggio, ecco che, col nostro acquisto, abbiamo vanificato una scelta che avrebbe potuto essere eticamente corretta.

2.   Meglio se la struttura dell’edificio non è in cemento armato: I campi elettromagnetici naturali possono essere modificati da campi artificiali. Nelle gabbie metalliche, come ad esempio un edificio costruito in cemento armato, può verificarsi assenza di campo elettrico naturale, fenomeno noto come gabbia di Faraday. Michael Faraday, chimico e fisico inglese, osservò che una qualsiasi struttura metallica a forma di gabbia funge da schermo: i corpi in essa contenuti vengono isolati dall’azione dei campi elettrici esterni, e rimane solo quella dei campi magnetici. La mancanza o le anomale variazioni di campi elettrici possono provocare nell’uomo stati di indebolimento generale, sino a sviluppare in taluni casi una vera sick building sindrome – sindrome edificio malato. E’ stato infatti dimostrato che il campo elettrico naturale ha un ruolo fondamentale sul mantenimento della polarizzazione cellulare e sull’inibizione dei processi di proliferazione dei microrganismi: in sua assenza l’organismo ha meno difese.

Cemento armato e gabbia di Faraday
Cemento armato e gabbia di Faraday

3.   Eliminare i ponti termici: Per ponte termico si intende quella parte dell’edificio che ha caratteristiche termiche diverse da quelle circostanti e che consente movimenti di calore più rapidi incidendo negativamente sull’isolamento termico dell’edificio stesso.

I ponti termici sono generalmente dovuti ad errori di progettazione e/o di esecuzione e derivano da elementi geometrici, ad esempio gli angoli, o da punti deboli per l’accostamento di materiali diversi con diversi indici di trasmittanza.

In prossimità di tali punti si forma la condensa e conseguentemente la muffa, che è molto dannosa alla nostra salute.

La temperatura che percepiamo è una media tra tutte le temperature dell’ambiente in cui ci troviamo, quindi il fatto che le pareti non siano fredde fa sì che viviamo una sensazione di benessere anche se la temperatura dell’aria è di non più di 18°.

Quindi noi proviamo un piacevole tepore quando la temperatura dell’aria coincide con la nostra temperatura corporea. I ponti termici si trovano in punti specifici e localizzati dove c’è un forte flusso di calore verso l’esterno.Vivere in un ambiente ben isolato ci permette di installare anche un sistema di ventilazione forzata  dove uno scambiatore di calore recupera il calore dell’aria in uscita per trasferirlo a quella in entrata.

Questi tipi di impianti assicurano sempre un’ottima qualità dell’aria, riducono la quantità di CO2 presente nelle case, smaltiscono in modo efficiente il vapore acqueo evitando il formarsi di muffe, filtrano l’aria impedendo l’ingresso di pollini e polveri nocive.Non è un’impresa ciclopica evitare i ponti termici, è sufficiente una progettazione responsabile e un progetto esecutivo dettagliato. In linea teorica si può riparare a questi difetti anche successivamente alla costruzione e la spesa verrà ripagata ampiamente dal risparmio sul consumo energetico e dal vivere in un ambiente decisamente più sano.

4.   Evitare di fumare in casa: per chi fuma, il fumo della propria sigaretta è semplicemente qualcosa che riguarda solo chi la porta alle labbra ed, in ultima analisi, la propria salute. Purtroppo non è così, oltre al fumo passivo a cui sono costretti coloro che coabitano, anche per brevi periodi, coi fumatori, si può parlare di un vero e proprio inquinamento. Dal fumo di sigaretta ne risultano due componenti: ciò che viene assunto e filtrato dai polmoni ed il prodotto della combustione. Quest’ultimo, al suo interno detiene circa 4000 composti elementari, alcuni dei quali tossici, altri irritanti, altri ancora cancerogeni. Le sostanze principali sono: monossido di carbonio, anidride carbonica, nicotina, propano, formaldeide, acroleina, acido cianidrico, metilgliossale, acetaldeide, propanaldeide, acetonitrile, ammoniaca, anilina, piridina, nitrosodimetilammina, nitroso-nor-nicotina, nitrosoanatabina, toluolo, benzopirene, chinolina, cadmio, nichel, zinco. A meno di non avere una laurea in chimica, questi nomi non dicono granchè, ma invece sono dei veleni che, a lungo andare, arrivano a permeare gli ambienti domestici e non è sufficiente areare la casa perché molte di queste particelle sono più pesanti dell’aria. Non è neppure escluso che parte dell’inquinamento dell’aria dipenda dal fumo di sigaretta.

Poi c’è il problema delle cicche gettate via dai fumatori. L’ENEA parla della necessità di una raccolta differenziata, come per i rifiuti industriali.Sono 195 milioni, ogni giorno, le cicche di sigaretta che in italia vengono gettate dovunque ed ogni cicca contiene in sé: Nicotina, Polonio 210, Composti organici volatili, Gas tossici, Catrame e condensato, Acetato di cellulosa. Quindi, fumare non è solo un problema della salute e della coscienza di chi fuma, ma è purtroppo qualcosa che nostro malgrado ci coinvolge tutti.

5.   Fare in modo che l’impianto elettrico non abbia circuiti ad anello:Gli impianti elettrici tradizionali prevedevano che la linea elettrica entrasse in ogni stanza, girasse attraversando ogni lato, interrompendosi per l’installazione di una presa, o di un interruttore. Ecco, il girare della linea intorno alla stanza fa l’effetto della “bobina” e chi sta in mezzo è il “nucleo” della bobina.

Il nucleo di una bobina, al momento che viene circondato dalla corrente, riceve un impulso elettromagnetico che lo fa muovere. Lo stesso tipo di sollecitazioni le riceve colui, o colei che si trova in mezzo alla stanza. Il sintomo più evidente è la difficoltà di riposare e quindi di rigenerarsi durante il sonno, ma, a lungo andare ce ne sono di ben più gravi.

L’inquinamento elettromagnetico è sicuramente il più subdolo: è inodore, incolore, e il nostro corpo, quando ne è sottoposto, non avverte assolutamente niente.

Meglio che, quando pianifichiamo un nuovo impianto elettrico, pretendiamo che venga posto in opera con un cavo per ogni presa,  in alternativa si può intervenire sull'impianto esistente con l'installazione di un "Bioswitch" a monte della camera in questione.

6.   Dovendo sostituire la caldaia di casa, utilizzare caldaie a condensazione e comunque apparecchi ad alta efficienza e basse emissioni: Le caldaie a condensazione sono strutturate in modo tale da riciclare anche i fumi di emissione della combustione del metano. Tali fumi, in questo tipo di caldaie, invece di essere espulsi, servono a riscaldare l’acqua di ritorno dall’impianto.

Con questo sistema si ottengono due risultati: evitiamo di emettere nell’atmosfera anidride carbonica e biossido di carbonio e arriviamo a risparmiare fino al 30% sul consumo di gas.

7.   Evitare la moquette:La moquette è ormai cosa nota che trattiene in sé le particelle più pesanti dell’aria: polvere, polveri sottili ed altri agenti inquinanti ed anche la più attenta pulizia non può evitare la formazione di acari.

Se poi la moquette è sintetica, lo sfregamento della suola delle scarpe genera energia elettrostatica la quale circola attraverso di noi, che in tal caso fungiamo da pile.

8.  In camera: niente televisore, computer, radiosveglie, cellulari, alimentatori e piante: I primi sono apparecchi che emettono onde elettromagnetiche, le piante invece, per la funzione clorofilliana, durante il giorno depurano l’aria rilasciando ossigeno, ma la notte emettono anidride carbonica e quest’ultima  è meglio evitarla durante il sonno.

 

9.   Utilizzare prodotti naturali per le pulizie:Nelle nostre case è probabile che ci troviamo a respirare i composti volatili di disinfettanti, detergenti, sgrassatori, lucidi per mobili, ecc. Alcuni di questi sono irritanti delle mucose, altri sono tossici, altri ancora, cancerogeni. Buona regola è quella di leggere attentamente la composizione dei prodotti che utilizziamo evitando di usare quelli più pericolosi. Cerchiamo inoltre di non utilizzare prodotti spray, perché una buona parte di ciò che spruzziamo, si disperde nell’aria, alcuni sgrassatori per il forno, inoltre, possono contenere acidi forti in grado di irritare e lesionare la pelle, anche se diluiti in acqua.

 10.Il tufo come materiale da costruzione:   In alcune zone d’Italia (Lazio, Campania, Salento, ecc.) si costruisce con conci di tufo. Questo materiale, pur essendo naturale, è molto pericoloso: è radioattivo ed emette radon che è un gas inodore ed incolore, ma estremamente dannoso.
Altre rocce hanno le stesse caratteristiche, come il granito, o le rocce vulcaniche, ma il tufo viene usato come materiale da costruzione e quindi in grande quantità.


 

 

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